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La Piana di Navelli, un altopiano ad oltre 800 m di quota solcato dal Tratturo Magno, conserva gelosamente i suoi due tesori: il Tratturo, ossia l’antica strada della Transumanza che dal 2020 è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO; lo zafferano, un piccolo tubero scuro, soprannominato anche Oro rosso per il suo notevole costo. La mitologia greca attribuisce la nascita dello zafferano all’amore di Crocus per la ninfa Smilace, favorita del Dio Ermes, che si vendicò trasformando il giovane nel bellissimo fiore dello zafferano. Omero, Virgilio e Plinio parlano spesso dello zafferano nelle loro opere ed Ovidio nelle Metamorfosi; se ne parla nei papiri egiziani del II secolo a.C., nella Bibbia e nel IX e XII libro dell’Iliade, poiché le donne troiane profumavano i pavimenti dei loro templi. Dall’Asia la coltivazione si estese in varie parti del mondo arrivando anche in Tunisia e in Spagna, dove un monaco domenicano proveniente dalla famiglia Santucci di Navelli lo conobbe e pensò di portarlo nel suo Abruzzo. Lo zafferano trovò nella Piana di Navelli un habitat ideale e divenne un prodotto di altissimo livello, tanto da dare vita a un commercio imponente con le città di Milano, Venezia, Francoforte, Marsiglia, Vienna, Norimberga ed Augusta.
Lo zafferano ha donato il suo colore giallo agli abiti regali o sacri di ogni tempo e luogo, dalle toghe degli antichi egizi all’abito del Dalai Lama, dai tappeti persiani ai tessuti del Kashmir, dalle calzature dei re di Babilonia alle bende con cui erano avvolte le mummie egiziane. Oggi lo zafferano viene ancora impiegato, oltre che in cucina, nell’arte profumiera e nella produzione di creme e cosmetici in genere.
Nel cuore della Piana, avrete la possibilità di raccogliere lo zafferano con chi conosce bene la sua coltivazione e potrete vivere pienamente l’esperienza della vita contadina, con i suoi momenti belli ma faticosi: capirete perchè ha un costo così elevato, perchè era così prezioso per i nostri antenati, perchè era alla base della sopravvivenza delle famiglie locali
il tutto in una cornice straordinaria, in un vero agriturismo dove non solo lo zafferano, ma anche miele, ceci e lenticchie sono di produzione familiare; dove nel cortile scorrazzano liberamente animali domestici ma anche cervi, daini e camosci, dove nelle voliere fanno bella mostra di se’ fagiani, pavoni e grandi poiane. L’ospitalità è tipicamente abruzzese, semplice, essenziale; la ristorazione è quella genuina, i sapori quelli di campagna, ma non vi azzardate a lasciare qualcosa nel piatto!!!
San Pio delle Camere
3 giorni